Napoli: solare, gioiosa, accogliente e gustosa!

Da tempo ormai volevo trascorrere qualche giorno a Napoli, per poterla conoscere bene, per poterla vivere appieno, per poter sentire i sapori di questa vivace città, per poterla assaporare. Napoli è una città solare, gioiosa ma come tutte le città ha anche dei lati poco piacevoli, ma non so perché, mentre passeggi per le sue strade più famose e meno famose, pare che tutto svanisce, i pregiudizi, i luoghi comuni, i timori e rimane solo la voglia di scoprirla, di capire, di conoscere. Questo week end parte dall’idea di mio marito di esaudire uno dei miei tanti desideri e, cogliendo l’occasione di festeggiare i nostri 15 anni insieme, regalandomi questo fantastico fine settimana.  Vi racconto cosa abbiamo fatto in una sorta di diario di viaggio alternato a foto…

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Venerdì 29 gennaio

Preparo le valigie, sistemo tutto per la mia Penelope che sarà accudita da mia madre durante la mia assenza, stampo le ultime info prese qui e la sul web, il voucher dell’hotel, reflex e via…casello autostrada A1, direzione Napoli, in poco più di un’ora siamo dentro la città. Sono le 13:30 circa, entriamo in hotel, Ramada Naples Hotel, situato vicino la stazione metro Garibaldi, ci vengono consegnate le chiavi della camera e mentre io salgo in camera, mio marito lascia la macchina nel parcheggio convenzionato proprio accanto l’hotel. Una veloce rassegna della camera e quando ci rendiamo conto che è tutto perfetto, di corsa ci catapultiamo nella città. A piedi per circa 500 metri e ci troviamo su Corso Umberto I, la percorriamo per qualche metro fino ad arrivare su una traversa che indica Duomo, la imbocchiamo e la percorriamo fino ad arrivare su via San Biagio dei Librai, attraversiamo la mitica via di San Gregorio Armeno, la famosissima via dei presepi, dando uno sguardo veloce perché sapevo che nei giorni seguenti sarei tornata a curiosare con più calma, seguiamo arrivando su via dei Tribunali, la percorriamo curiosando qui e la fino ad arrivare davanti ad una folla di gente in attesa…ma in attesa di cosa? Alzo gli occhi e leggo su un parasole a strisce celeste e bianco “Pizzeria Sorbillo”, ci guardiamo a vicenda con mio marito e quello sguardo è bastato a me per avanzare e lasciare il mio cognome per essere chiamati. In poco meno di mezz’ora veniamo chiamati, ci fanno accomodare e in 5 minuti ci servono la pizza più buona che io abbia mai mangiato, un pomodoro ed una mozzarella divini, per non parlare del basilico, a Napoli anche il basilico è più buono!!!

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Soddisfattissimi del pranzo, sono le 15:00 quando usciamo, e con mio grande stupore per nulla appesantita. Proseguiamo su via dei Tribunali e qui non so come ma camminando camminando ci ritroviamo davanti il Complesso di Santa Chiara e la chiesa del Gesù Nuovo dove entriamo per una visita veloce. Proseguiamo arriviamo su via Toledo, la via dello shopping napoletano, e qui una grande folla di gente ci sovrasta…e pensare che è solo venerdì pomeriggio.

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Percorriamo via Toledo fino ad arrivare davanti la pasticceria Pintauro, qui nacque la sfogliatella nel 1785, e a questo punto un dolcetto non te lo prendi? Certo che si, una bella sfogliatella calda con zucchero a velo sopra, una delizia davvero, l’ha mangiata anche mio marito che non la ama particolarmente.

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Proseguiamo sulla strada fino ad imboccare una traversa dalla quale si vede Castel nuovo o meglio conosciuto come Maschio Angioino, qualche foto di rito e proseguiamo per via San Carlo dove si trova il famoso Teatro San Carlo…ed eccola qui una delle piazze più famose d’Italia, Piazza del Plebiscito.

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L’ho trovata fantastica, anche molto più bella rispetto a quanto avevo immaginato dalle foto e poi è enorme, le persone che camminano sembrano tante formiche. Diamo uno sguardo doveroso alle sale del famoso caffè letterario napoletano, il  Gambrinus.

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Entriamo in Via Chiaia, proprio affianco al caffè e la percorriamo tutta guardando locali, pasticcerie, artisti di strada che si esibiscono e passiamo anche davanti la pizzeria dove si narra sia nata la pizza margherita, in onore alla regina Margherita. Torniamo indietro su via Chiaia, poi via Toledo dove prendiamo la metro linea 1 fino a Garibaldi. Sono circa le 21:00, rientriamo in hotel con gambe e piedi doloranti, non prima di aver preso un panino salsiccia e friarielli e un gelato alla strega. Vado a dormire con una grande gioia nel cuore e tanta trepidazione per come si sarebbe svolta la giornata seguente.

Sabato 30 gennaio

Ci alziamo dopo una lunga dormita, doccia e subito giù in sala ristorante a fare colazione. Di nuovo su strada con un percorso ben definito da fare. Prendiamo la metro e scendiamo alla fermata Dante, da li a piedi fino al Complesso di Santa Chiara, entriamo e visitiamo il chiostro, il museo e la chiesa.

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Uscendo percorriamo via Santa Chiara e passando davanti la pasticceria Scaturchio non possiamo far a meno di assaggiare il “ministeriale”, un disco di cioccolato fondente ripieno di crema al cioccolato dal sentore liquoroso, credo rum. Un sapore celestiale!

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Saliamo la strada che costeggia piazza San Domenico Maggiore e ci troviamo davanti il Museo Cappella San Severo, facciamo i biglietti ed entriamo a vedere per la prima volta il famoso Cristo Velato, una vera opera d’arte che cattura lo sguardo e ti fa restare incantato nell’ammirare tanta abilità nello scolpire un velo che sembra più che altro appoggiato e non scolpito. Il Cristo Velato è una delle opere conosciute in tutto il mondo, è stata creata dall’artista napoletano Giuseppe Sanmartino  nel 1753. Oltre il Cristo Velato ci sono altre statue nel museo ma, all’interno della Cappella, scendendo delle scale, ci troviamo davanti a due macchine anatomiche che mi hanno fatto venire i brividi. Sono due scheletri, un uomo ed una donna, perfettamente mantenuti, ma quello che stupisce è che hanno il sistema arterio-venoso quasi integro e ben visibile. Furono volute da un medico, Giuseppe Salerno, ma non esistono prove certe su come questo dottore abbia potuto ottenere un risultato tanto stupefacente, forse attraverso un’iniezione di una sostanza che avrebbe mummificato vene ed arterie dei due cadaveri. Dopo la visione lugubre, usciamo dal museo e torniamo verso San Domenico Maggiore. Da lì camminando arriviamo nuovamente in via San Giacomo dei Librai e poi San Gregorio Armeno e qui con mooolta pazienza, soprattutto di mio marito, entriamo in ogni negozietto e bottega artigiana ad ammirare le statue ed i presepi magistralmente intagliati. Era da una vita che desideravo vedere la via dei presepi e finalmente ero lì, e potevo osservare e ammirare tutto.

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Tornando indietro ci fermiamo per assaporare o’ cuoppo, un cono di fritti fatti rigorosamente al momento dell’ordine. Ci sediamo davanti la friggitoria e ci gustiamo i nostri frittini. Io non amo mangiare fritti quando sono in giro perché spesso hanno odori sgradevoli dovuti all’uso di olii inappropriati o di olii ormai esausti, qui no, a Napoli non succede, girando per le stradine del centro, fra mille friggitorie, non si avverte mai l’odore nauseabondo, anzi, si sente odore di buono, di cibo accattivante, che ti invita ad entrare e ad assaggiare qualcosa.

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Rifocillati nello stomaco e nell’animo proseguiamo la nostra passeggiata alla scoperta di Napoli, senza prima fermaci nuovamente da Scaturchio per un altro “ministeriale”…si lo so, il secondo in un giorno, ma quando potrò tornarci qui io??? Torniamo nell’affollatissima via Toledo dove prendiamo la funicolare Augusteo per raggiungere il Vomero, arrivati facciamo un giro ma non ci fanno entrare sul belvedere perché stanno facendo dei lavori, la solita sfiga del turista! Torniamo con la funicolare in centro e decidiamo di rientrare in hotel per riposare, la mia ernia mi da segnali minacciatori, devo assecondarla altrimenti me la farà pagare e io voglio essere al massimo per godermi questa ridente e solare città. Metro, rientro in hotel, doccia, mezz’ora di riposo con le gambe in alto e poi di nuovo fuori, alla scoperta della città. Sono le 18:00 e decidiamo di passeggiare senza una meta precisa, entriamo nel labirinto dei Quartieri Spagnoli, motorini che ci passano ovunque, gente che parla ad alta voce, chi ride, chi impreca, chi è contento e chi invece no, la napoletaneità  l’ho assaporata qui …. mi è piaciuta molto. Torniamo su Toledo, ancora una sfogliatella ma questa volta da Scaturchio. Ci dirigiamo verso Castel dell’Ovo ma è buio e decidiamo quindi di fare soltanto una passeggiata sul lungomare da dove si gode una vista mozzafiato sul golfo illuminato. Torniamo indietro e ceniamo con una mitica pizza fritta di Zia Esterina Sorbillo con i ciccioli, divina (niente foto, me ne sono ricordata quando avevo finito di mangiarla…hihihihi)!.  Ultima passeggiata vagando di qua e di la e poi rientriamo in hotel stremati dalla stanchezza.

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Domenica 31 gennaio

La mattina si apre tristemente purtroppo, la mia Penelope sta poco bene e decidiamo di fare un giro più breve e di rientrare presto. Lasciamo l’hotel e ci dirigiamo verso il centro. Arriviamo a Castel dell’Ovo, entriamo e lo visitiamo, peccato per il tempo nuvoloso ma la vista del golfo e del Vesuvio è impagabile, posso solo immaginare con il sole e il cielo azzurro che spettacolo mozzafiato sarebbe!!!

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Foto di rito e poi ritorniamo su via Toledo dove acquistiamo qualche dolcetto da portare a casa, alla mia mamma che ha accudito la mia gattina, e poi via da questa splendida città, con la promessa di ritornare, magari per prendere un caffè, per una pizza, per fare una passeggiata…in fondo siamo vicinissimi!!! 😉

Ps. La mia Penelope sta bene ora! Purtroppo lei deve fare continuamente i conti con i postumi dell’incidente che ha subito! Pazienza!



20 thoughts on “Napoli: solare, gioiosa, accogliente e gustosa!”

  • La mia città è stupenda, ne sono innamorata, nonostante tutto e sono strafelice che ti abbia accolto a dovere e tu ne sia rimasta colpita. Le foto stupende. Devi ritornarci, così ci prendiamo un caffè 😛

  • La mia Napoli….sono felice che ti sia piaciuta e soprattutto che i tanti pregiudizi su questa città siano poi infondati!Certo è una città difficile ma ha un fascino che non si dimentica!!Baci,Imma

  • grazie per il tuo reportage così minuzioso,quanti ricordi affiorano nel vedere quelle strade in cui sono passate mille e mille volte per andare all’università,ci fermavamo da Pintauro, oppure in piazza del Plebiscito dove lavorava mio marito,non sei andata al palazzo reale,una visitina la prossima volta,e poi e poi…, mi sono commossa,grazie, un abbraccio

    • Che bello Paola, sono contenta che il mio post ti sia piaciuto e soprattutto che tu ti sia addirittura commossa!!! Napoli fa venire i brividi tanto è bella! Al palazzo reale non sono entrata proprio per avere ora un buon motivo per tornare presto ;-)! Un abbraccio a te!!!

  • Che belle foto Virginia!! Bellissimo viaggio e grazie mille per il reportage. Me lo sono gustata proprio … insieme all’immagine di tutte le cose buone che hai mangiato … solo l’immagine purtroppo. Spero, prima o poi, di poterci andare anche io. Sono stata sul Vesuvio ma non ho visitato Napoli. Ero con amici ed eravamo in Cilento e non volevamo perderci il Vesuvio .. peccato non essere andati anche a Napoli. Grazie per questo bell’articolo, almeno ci sono stata virtualmente, con te.

  • Tesoro che bellissimo reportage!! Sono felice che tu ti sia trovata bene, dispiaciuta per non averti potuto abbracciare ma spero di poter rimediare presto <3 Hai visitato tanti posti bellissimi che sono nel mio cuore, la zona di San Biagio dei librai poi la adoro.. E quante cosine buone che hai mangiato!!! Hai visto che bontà la pizza? ^_^ Mi dispiace tanto per Penelope e spero che ora stia meglio. Un abbraccio grande grande, grazie per queste stupende foto, non mi stanco mai di leggere e guardare ammirata le bellezze della mia città <3 Buona serata e un bacino!! :*

    • Stavo aspettando il tuo commento Vale 😉 e mi fa tanto piacere leggere le tue parole! Rimedieremo presto perchè conto di tornare, magari per una pizza insieme ;-)! Penelope sta meglio, grazie! Un abbraccio a te tesorina!

  • Sono stata a Napoli più volte mio marito aveva parenti li ora non più. Ricordo Napoli (dopo tantissimi anni che non ci vado più) a parte tutto lo splendore della città ma per due cose : una granatina al caffè in Piazza Plebiscito ed il pranzo dal nostro cugine Ammiraglio del Basso Tirreno allora…per un soldatino tanto simpatico che ha servito a tavola tanto imbarazzato ma felice era una cosa (rivelata poi) a cui teneva. Sono passati 45 anni mamma mia come passa il tempo. Grazie ho rivisto tutto molto volentieri con la voglia di ritornarci anche se i parenti sono passati diciamo a miglior vita. Un abbraccio e buona fine settimana.
    (PS. Ovviamente la Pizza a Torre del Greco e la caprese sublime mozzarella mai mangiata cosi buonaaaa).

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